Approvato in via definitiva il “Collegato Lavoro”

E’ stato approvato definitivamente, e quindi è in fase di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, il disegno di legge lavoro 2023 che ha avuto un iter particolarmente impegnativo. Infatti, tra gli aspetti più rilevanti in tema di rapporto di lavoro, in attesa di comprenderne l’operatività, si segnalano i seguenti punti di interesse.

PERIODO DI PROVA NEL CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO: arriva la regola per il calcolo.

“Fatte salve le disposizioni più favorevoli della contrattazione collettiva, la durata del periodo di prova è stabilita in un giorno di effettiva prestazione per ogni quindici giorni di calendario a partire dalla data di inizio del rapporto di lavoro. In ogni caso la durata del periodo di prova non può essere inferiore a due giorni né superiore a quindici giorni, per i rapporti di lavoro aventi durata non superiore a sei mesi, e a trenta giorni, per quelli aventi durata superiore a sei mesi e inferiore a dodici mesi”.

ASSENZA INGIUSTIFICATA PROTRATTA DEL LAVORATORE: sarà possibile evitare la contestazione disciplinare, perché il lavoratore potrà essere considerato dimissionario.

“In caso di assenza ingiustificata del lavoratore protratta oltre il termine previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro applicato al rapporto di lavoro o, in mancanza di previsione contrattuale, superiore a quindici giorni, il datore di lavoro ne dà comunicazione alla sede territoriale dell’Ispettorato nazionale del lavoro, che può verificare la veridicità della comunicazione medesima.

La novità riguarda il fatto che il rapporto di lavoro, in questo caso, si intende risolto per volontà del dipendente che quindi non avrà diritto ad accedere alla NASPI, l’azienda non dovrà versare il ticket NASPI a INPS e non ci sarà spazio per gestire il tipico contenzioso dell’impugnazione di un licenziamento.

Si precisa in ogni caso che le disposizioni non si applicano se il lavoratore dimostra l’impossibilità, per causa di forza maggiore o per fatto imputabile al datore di lavoro, di comunicare i motivi che giustificano la sua assenza.

Restiamo in attesa di chiarimenti applicativi dagli enti competenti.